Un viaggio in cui ho "respirato"... disagio.
Il recente viaggio nella parte ovest degli States mi ha lasciato strascichi [DO n.22/2024]
Lo avevo detto, nella prima uscita dopo il rientro dagli Stati Uniti avrei condiviso a caldo delle “sensazioni”.
Ma ti devo dire che NON pensavo di buttare nero su bianco questo tipo di pensieri. Mi immaginavo tutt’altro.
La mia onestà verso di te mi obbliga però a essere sincero al 100% e quindi… Destinazione Ovunque oggi sarà in versione DISAGIO.
Come sempre prima fammi salutare i nuovi iscritti, che continuano ad arrivare e mi rendono fiero di questa pubblicazione/progetto!
Siamo a un passo dai 5.000 iscritti! 🤩 (a questo proposito… mi aiuti a condividerla? GRAZIE!)
Se sei nuovo/a non ti preoccupare, leggi le righe qui sotto così ci conosciamo meglio 😊
Sono Cristiano e questa è Destinazione Ovunque, pubblicazione che fa parte del mondo ViaggioVero.
IMPORTANTE: Per me sarà sempre un piacere scrivere queste righe, se per te lo è leggerle allora, per ringraziarmi, puoi inoltrarla a qualche amico, amica, famigliare, amante 😂 e fargliela scoprire. E se lo fai puoi vincere PREMI! Guarda qui sotto!
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Perché mi aspettavo qualcosa di diverso?
Parto con la solita premessa: non ho la presunzione di aver capito un luogo, una cultura, un popolo dopo un singolo viaggio.
Quelli che leggi sono i miei pensieri, formatisi da quello che ho visto coi miei occhi, da quello che ho sentito con le mie orecchie nei racconti e negli scambi di battute (io domando, lui risponde) con la guida che ho sempre la fortuna di avere quando mi muovo per lavoro con i gruppi.
La prima sensazione, arrivata visitando quartieri anche molto turistici come Venice Beach, Santa Monica, Hollywood a Los Angeles, è stata: “Ma quanto disagio c’è in questa città?”
A quel punto mi sono detto: “Parliamo di Los Angeles, una città non città, un unico grande agglomerato di speranza, di successo (poco) e di fallimenti (tanti).”
Dopo sarà diverso.
No, non lo è stato. Anche in piccole cittadine di passaggio, lungo una strada percorsa più che altro dai grandi camion visti nei film, e poi nei luoghi più turistici e visitati, quelli da cartolina per capirci. In ogni angolo della California, del Nevada, dell’Arizona, del Colorado, dello Utah, paesi in cui ho trascorso qualche giorno, ho “respirato” DISAGIO.
L’America è grande, grandissima e se tu mi dicessi: “No, guarda in Montana, non è così!” io ti crederei, non lo conosco, non ho visto nulla e quindi la tua parola per me sarebbe verità.
Ma il disagio negli occhi di tantissime persone in giro per grandi e piccole città, il disagio che percepisci quando incontri uno dei tanti homeless (senzatetto) presenti in ogni dove, anche nel piccolo paesino da 43 anime in mezzo al deserto, è così forte e pesante che un minimo ti chiedi:
“Ma che cacchio di paese è??? Io sta povertà, sta tristezza, sta rassegnazione… manco nel più povero paese dell’est europa, nell’angolo più dimenticato della Thailandia o del Laos (per dire 2 paesi), l’ho sentito e vissuto?”
Lungi da me far politica, ma negli Stati Uniti d’America, grande democrazia c’è un ENORME problema sociale che è davanti agli occhi di tutti, anche del sottoscritto, inserito da anni tra i più cretini dei viaggiatori.
Ogni paese ha un’anima, ha un carattere, che è la somma della sua cultura, del suo popolo e delle immense energie. Ecco, io e gli USA siamo agli opposti.
Questo non significa che il viaggio non sia stato anche emozionante e che mi abbia dato la possibilità di confermare quasi tutti i miei “altri” pensieri, quelli puramente di viaggio. Qualche esempio?
Le grandi strade di Utah, Arizona, Colorado. Più di tutto sono quelle il viaggio, se ti annoiano le tante ore e le immense strade... beh quello non è il tuo viaggio!
Il cibo fuori da Los Angeles e San Francisco è junk food. Le versioni più becere e meno digiribili della cucina messicana, indiana, cinese, americana. Tutto nella peggiore versione di se stessa e nella porzione più abbondante possibile.
Ergo: il sovrappeso regna ovunque, l’obesità media di questo popolo è quella che vediamo in tv seguendo dubbi reality show.Fuori dalle grandi città lo spazio vitale che richiede una persona è diverso rispetto al nostro. Ce n’è parecchio a disposizione e ci si abitua facilmente a occuparlo tutto. E questo, quando poi capita di trovarsi in spazi più ristretti, banalmente un supermercato, può accendere gli animi. Di brutto!
Las Vegas non è stata una sorpresa. Davvero, era come se ci fossi già stato. Da ragazzino la considerassi mitologica… Non lo è.
La natura, quella sì vale TUTTO il viaggio. Mamma mia. Ti toglie il fiato per la sua immensità. Il Bryce Canyon ad esempio. Lì tornerei, starei, camminerei. Giorni interi. Forse anche mesi. Ma anche il deserto, le sequoie, le riserve indiane. Ripeto: al di là di tutto la NATURA degli Stati Uniti fa quasi paura. Senza il quasi.
Che ne dici? Sei stato nell’ovest degli Stati Uniti ultimemente?
Qualche LINK. Sempre degno di nota.
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Il problema della richiesta Passaporti si è quasi del tutto risolto? Vero, ma non è merito delle Poste. E finalmente ora è ufficiale (io lo dicevo da mesi che erano balle!)
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Sì, esiste anche l’odofobia, la paura di viaggiare.
Un museo a Lispia che non andrò mai a visitare. Ho il terrore dei…
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Il grande nord avrà anche quest’anno un’estate molto richiesta. (io ci andrò 3 volte!)
😱Io, invece, ho pubblicato tutto questo 😃
Faccio una selezione del meglio… è uscito tanto dall’ultima volta!
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Cristiano
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Che tristezza e che disagio. Grazie per il tuo racconto, in contro corrente con i soliti reportage di viaggio, che sottolineano solo i lati positivi. Sento diversi racconti simili al tuo, anche per la costa est. Oltre ai problemi legati all’alimentazione c’è anche un’emergenza Fentanyl ormai da qualche anno 😭
Ciao Cristiano. Che dire, quando arrivai per la prima volta negli Stati Uniti, guarda caso proprio a Los Angeles (avevo 16 anni), il primo ricordo che ho è stata una donna senzatetto molto anziana. E questo è stato solo il primo di uno dei tanti shock culturali. Negli anni ho maturato mie convinzioni sul Paese (ripeto, mie convinzioni personali) ma il tuo testo non fa che confermarne alcune. Grazie!