6 Commenti
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Avatar di Ilaria

Premesso che io sono la scappata di casa che dorme in ostello senza mandolino, confermo c’è diffidenza nei confronti delle agenzie e in generale si sottovaluta l’esperienza. Con la mia agenzia di visti, a volte mi viene chiesto: ma devo pagare? Mi sembra una domanda molto italiana, perché un professionista dovrebbe lavorare gratuitamente per te? E poi confermo anche con le scuole per l’Australia spesso i ragazzi si ritrovano a risparmiare, che se facessero da soli perché non avrebbero accesso alle promozioni riservate alle agenzie. Secondo me ci dovrebbe essere un po’ meno giudizio sul modo di viaggiare (o di vivere) viaggiare con un’agenzia o organizzati non è più o meno figo, è semplicemente uno degli 800 milioni di modi di viaggiare, basta che ognuno sia conforme e contento!

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Avatar di Cristiano Guidetti

La domanda "Ma devi pagare?" è davvero lo specchio di una società che pensa gli sia tutto dovuto purtroppo. Non sai quante richieste di assistenza mi arrivano, per errori fatti durante le prenotazioni (a cui dico chiaramente no in ogni occasione perché non è il mio lavoro) e mai una volta che si chieda la tariffa o il costo del servizio, si dà per scontato che facendo video tutorial su youtube gratuiti allora mi si può chiedere tutto gratuitamente 🤣

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Avatar di Ilaria

Ma infatti la domanda giusta dovrebbe essere "Quanto ti devo?" e spesso le tariffe sono scritte sui siti e online, quindi perché uno dovrebbe chiedere "devo pagare" per un servizio che è chiaramente a pagamento. Quando ho aperto l'azienda, facevo le consulenze gratuite d'altronde ero all'inizio. Poi ho cominciato a metterle a pagamento, anche in azienda i miei colleghi italiani pensavano fossi matta, chiedere agli italiani di pagare? Perché no, d'altronde in Australia avrebbero pagato tutto, non esiste questa mentalità del gratis. Il risultato? Sono aumentate le consulenze per numero e qualità.

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Avatar di Cristiano Guidetti

Bravissima!

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Avatar di Giuseppe A. D'Angelo

Non ho mai prenotato in agenzia, ma ho tre cose da dire:

1. Intanto complimenti perché è sempre bene ammettere di aver sbagliato per ignoranza e ricredersi pubblicamente (sembra scontato ma non lo è).

2. Mi sembra anche logico che se le agenzie non servissero più come servizio sarebbero sparite da tempo visto che siti di booking e compagnie low cost esistono dai primi anni 2000. Chi pensa che non servono semplicemente non è in target e non conosce le esigenze di altri tipi di viaggiatori che hanno bisogno di risparmiare tempo, viaggiare tranquilli e sentirsi protetti (che uno dice "generalmente sono le famiglie" ma come hai ben evidenziato il business dei viaggi di gruppo per giovani è in forte crescita).

3. Quello che la gente non capisce è che quando pensano che si stanno organizzando il viaggio "da soli" prenotando su Booking, Hotel.com o altri stanno semplicemente prenotando attraverso un altro tipo di agenzia. Perché quelle piattaforme non sono come Airbnb dove i titolari degli hotel aprono la loro pagina e basta, ma dietro ci sono fior fior di agenti che vanno in giro per trattare prezzi e pacchetti con alberghi e altri fornitori di servizi, marginando spesso anche di più di una normale agenzia di quartiere (esempio fresco fresco sulla mia pelle: un ostello che ho prenotato qui a Seoul mi è costato 31€ a notte su Agoda, ma quando ho chiesto di estendere sul posto ho pagato 18€).

Continua a diffondere fatti! 🙂

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Avatar di Cristiano Guidetti

Grazie! Anche e soprattutto per le aggiunte importantissime! 👏

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