Io sono per le soluzioni politiche come quelle adottate dal comune di Napoli: divieto di aprire nuovi BnB nel centro storico per non gentrificare la città. Ovviamente poi il comune si dovrà impegnare anche nella lotta contro gli abusivi, ma questa la vedo dura...
È una possibile soluzione certo. Ma i risultati si possono poi valutare nel medio lungo periodo. A New York ad esempio, dove addirittura Airbnb è vietato sono sorti mercati paralleli con truffe e problematiche importanti. Diverso ma da tenere in considerazione.
Grazie per aver spiegato bene questo fenomeno dilagante. Anche a Città del Messico è così, più che turismo, sempre più internazionali scelgono di vivere lì con conseguenze devastanti per l’economia locale. Ottima anche l’app per depositare i bagagli!
Secondo me, fanno bene a protestare. I locali devono aver la possibilità di vivere nella propria terra, senza che i loro luoghi vengano distrutti dai turisti. Ora mai, tantissime nazioni al mondo,
impongono tasse per entrare nei loro paesi. Venezia, ad esempio, è partita proprio ieri con il ticket da 5 euro per entrare in città. il turismo di massa, deve comunque, essere controllato, ed in alcuni casi ridotto.
Io sono per le soluzioni politiche come quelle adottate dal comune di Napoli: divieto di aprire nuovi BnB nel centro storico per non gentrificare la città. Ovviamente poi il comune si dovrà impegnare anche nella lotta contro gli abusivi, ma questa la vedo dura...
Io credo che facciano bene a protestare, il turismo di massa quando raggiunge dimensioni distruttive, come a Tenerife o Barcellona, ma anche da noi alle Cinque Terre, diventa un problema ambientale e sociale e smette di essere una reale opportunità. Distrugge i luoghi e danneggia le persone che vi abitano. Da un lato, è arrivato il momento di mettere dei limiti seri da parte delle amministrazioni, che non sono le tasse (limiti finti), come a Venezia, ma numeri chiusi, ad esempio, oppure periodi in cui il turismo non è ammesso. Come quando si fa il ripopolamento del mare e per un po’ si smette la pesca. Dall’altro, i turisti dovrebbero disperdersi maggiormente andando in visita in località meno battute. Il problema non è il singolo viaggiatore ma il turismo organizzato dei grandi gruppi che spesso si concentra tutto nelle stesse mete. Il governo indonesiano, ad esempio, ha di recente mandato in missione il suo ministro in Australia per prendere accordi e cercare di indirizzare il turismo su altre isole che non siano Bali per contrastare l’overtourism.
Io sono per le soluzioni politiche come quelle adottate dal comune di Napoli: divieto di aprire nuovi BnB nel centro storico per non gentrificare la città. Ovviamente poi il comune si dovrà impegnare anche nella lotta contro gli abusivi, ma questa la vedo dura...
È una possibile soluzione certo. Ma i risultati si possono poi valutare nel medio lungo periodo. A New York ad esempio, dove addirittura Airbnb è vietato sono sorti mercati paralleli con truffe e problematiche importanti. Diverso ma da tenere in considerazione.
Tema caldo che apre a molte riflessioni, ne ho scritto anch'io nell'ultimo numero della mia newsletter :)
Leggo sempre con molto piacere la tua newsletter! 😊
Ne sono contento:)
Grazie per aver spiegato bene questo fenomeno dilagante. Anche a Città del Messico è così, più che turismo, sempre più internazionali scelgono di vivere lì con conseguenze devastanti per l’economia locale. Ottima anche l’app per depositare i bagagli!
Grazie a te per aver aggiunto la situazione a Città del Messico, che purtroppo conferma il fenomeno.
Secondo me, fanno bene a protestare. I locali devono aver la possibilità di vivere nella propria terra, senza che i loro luoghi vengano distrutti dai turisti. Ora mai, tantissime nazioni al mondo,
impongono tasse per entrare nei loro paesi. Venezia, ad esempio, è partita proprio ieri con il ticket da 5 euro per entrare in città. il turismo di massa, deve comunque, essere controllato, ed in alcuni casi ridotto.
Io sono per le soluzioni politiche come quelle adottate dal comune di Napoli: divieto di aprire nuovi BnB nel centro storico per non gentrificare la città. Ovviamente poi il comune si dovrà impegnare anche nella lotta contro gli abusivi, ma questa la vedo dura...
Io credo che facciano bene a protestare, il turismo di massa quando raggiunge dimensioni distruttive, come a Tenerife o Barcellona, ma anche da noi alle Cinque Terre, diventa un problema ambientale e sociale e smette di essere una reale opportunità. Distrugge i luoghi e danneggia le persone che vi abitano. Da un lato, è arrivato il momento di mettere dei limiti seri da parte delle amministrazioni, che non sono le tasse (limiti finti), come a Venezia, ma numeri chiusi, ad esempio, oppure periodi in cui il turismo non è ammesso. Come quando si fa il ripopolamento del mare e per un po’ si smette la pesca. Dall’altro, i turisti dovrebbero disperdersi maggiormente andando in visita in località meno battute. Il problema non è il singolo viaggiatore ma il turismo organizzato dei grandi gruppi che spesso si concentra tutto nelle stesse mete. Il governo indonesiano, ad esempio, ha di recente mandato in missione il suo ministro in Australia per prendere accordi e cercare di indirizzare il turismo su altre isole che non siano Bali per contrastare l’overtourism.